Articolo a cura di mamma Federica, @chiccodiamore
Presto sarai mamma! Hai deciso chi ti starà accanto quando dovrà nascere il tuo bambino?
Il giorno della nascita di tuo figlio sarà uno dei più belli, ma allo stesso tempo anche uno dei più difficili della tua vita. Ragionare bene su chi avere vicino il giorno del parto è quindi fondamentale! Lui, o lei, dovrà sentirsi felice di esserci e non solo per il bambino, ma per darti supporto. Anche se la nascita è un evento naturale, mettere al mondo un figlio non è un’azione così facile e veloce. Infatti, alcune donne fortunatissime hanno un travaglio breve e un parto semplice, mentre altre vivono un’esperienza più lunga e sfibrante.

Accompagnatore in sala parto? Si o no?
Se ancora non hai ben presente come funzionano le cose in ospedale e chi avere vicino il giorno del parto, allora la tua amica Federica è qua per aiutarti!
Inizio col dirti che alcuni ospedali, come ad esempio quello in cui partorii io, non accettano alcun accompagnatore né durante il travaglio né durante il parto. La presenza del futuro papà viene quindi ammessa solo al sopraggiungere della fase espulsiva. Tuttavia, l’equipe medica sarà presente per assisterti con cura e per tutto il tempo necessario.
In altri casi è invece possibile scegliere se, e chi, portare in sala parto. Non temere… ti è concesso di cambiare idea fino all’ultimo momento!
Come faccio a scegliere?
Il mio consiglio è quello di prenderti il tuo tempo e valutare con serenità insieme al tuo partner. Ricordati però che sarai tu a sostenere lo sforzo fisico e psicologico maggiore, quindi, dopo il confronto, assicurati che quanto deciso sia effettivamente ciò che tu vuoi davvero.
Partorire con il sostegno del partner
Dare alla luce tuo figlio sapendo di poter contare sulla presenza di tuo marito (compagno) è stupendo, perché lo renderai partecipe del miracolo della vita. Assistendo al parto, l’uomo acquista un’immediata consapevolezza del suo ruolo di padre. Per molti futuri papà ciò costituisce una vera e propria impresa eroica, ma coloro che riescono a viverla appieno si sentono estremamente orgogliosi! Per esperienza ti dico che al primo vagito del vostro bambino vi sentirete uniti, appagati e fieri di ciò che sarete riusciti a mettere al mondo.
C’è di più! Il fatto che il tuo compagno assista al parto rappresenta un’azione importante anche per te. Lui, vivendo i tuoi dolori, diventerà ancor più consapevole del duro lavoro che c’è dietro alla parola “mamma” Capirà veramente quanto rispetto merita una donna per il miracolo della nascita a cui riesce a dar vita.
Il sostegno di chi è già stata mamma
Non tutti gli uomini riescono a vivere l’esperienza intensa del parto: non biasimarli, questo capitolo della tua vita ti renderà una persona a tratti irriconoscibile e non sempre questo è facile da affrontare. Immagino che già con la mente ti starai chiedendo: “chi posso portare in sala parto se il mio compagno non se la sente?”
Per citare Douglas Adams, don’t panic!
Una valida alternativa potrebbe essere la tua mamma, o una tua cara amica possibilmente già mamma, perché in quanto donne sono le persone più indicate a capirti realmente e a sostenerti con il prezioso aiuto dato dalla loro esperienza.
In sala parto non sei mai veramente sola
Se la tua mamma è una persona particolarmente impressionabile, in difficoltà nel vedere la propria figlia sofferente, non farla sentire in colpa. Cerca di capirla e non farle pesare l’impossibilità di essere presente in sala parto. Lo stesso vale anche se a non sentirsela dovesse essere una cara amica.
Ricorda sempre che entrare non accompagnata in sala parto non significa essere sola! Potrai sempre contare sulla presenza costante delle ostetriche, fatine meravigliose che ti terranno la mano, ti consoleranno e ti sproneranno a fare ciò che alla fine solo tu potrai fare: spingere forte forte la creaturina che per nove lunghi mesi hai cresciuto e coccolato con dedizione.

Il consiglio di mamma Federica
Quando finalmente avrai la tua creatura fra le braccia, allora dovrai vivere un altro momento che per alcune di noi è un po’ “traumatico”. Ti parlo delle visite dei parenti e degli amici. Sinceramente, se io avessi potuto scegliere, avrei preferito ricevere le visite il giorno dopo il parto. Difficilmente riuscirai subito a condividere quell’esserino che hai sentito crescere per nove mesi e che si è appena affacciato alla vita. La sindrome della “mamma chioccia”, che molte di noi custodiscono da sempre nella propria anima, magicamente salterà fuori.
Sarà l’istinto materno a renderti nervosa quando lo prenderanno in braccio per riempirlo di baci… sì, proprio così! Cercheranno in tutti i modi di coccolarlo, anche se tu avrai cercato nei mesi antecedenti a quel giorno di stilare un elenco di norme, affinché questo non succedesse.
Devi essere preparata!
“Purtroppo” molti potrebbero approfittare degli orari dettati dal reparto in cui sarai ricoverata per farti visita; altri, invece verranno a farti visita una volta che sarai tornata nella tua casa a misura di bambino, poiché rispettosi dei tempi che servono alla nuova famiglia per riorganizzarsi. Però, se ti dovessero chiedere quando preferisci che vengano a trovarti, ti consiglio di pensare a un modo carino ed educato per far capire che li aspetterai a casa e non in ospedale. La serenità delle mura domestiche e i tuoi nuovi equilibri ti permetteranno di ricevere gli amici e i parenti in maniera impeccabile, al pari di ciò che viene descritto nelle regole del galateo.
Parola di mamma Federica, @chiccodiamore
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