Come gestire un attacco di panico: esperienza di una mamma ansiosa

Ti racconto le mie personali esperienze con le crisi di panico e come ho imparato a controllarle per vivere bene la vita.

Oggi scrivo qualcosa di un po’ diverso dal solito, poiché particolarmente delicato e personale. Sono oramai diversi anni, ancor prima di diventare mamma, che soffro di attacchi di panico. Queste crisi sono iniziate in un periodo in cui ero stata costretta a trasferirmi per lavoro e a rivoluzionare molti dei punti fermi della mia vita. Con il tempo ho imparato a riconoscere e gestire un attacco di panico e spero che ciò che sto per raccontarti possa farti comprendere come, agendo in modo tempestivo e corretto, si possa riuscire a riprendere il controllo di se stesse e ricominciare a vivere con serenità.

Cos’è un attacco di panico?

La prima volta che sperimentai un attacco di panico (o crisi di panico) non capì assolutamente cosa mi stesse accadendo. Mi ero appena trasferita in un nuovo appartamento e, la notte stessa, fui travolta da un’inspiegabile senso di paura. Per fortuna il mio ragazzo, che è oggi mio marito, mi tranquillizzò al telefono per tutta la notte e venne poi a prendermi il giorno successivo.

Un attacco di panico è quindi un fortissimo senso di paura e disagio che ti avvolge. Il corpo e la mente si paralizzano anche se non c’è nulla che minacci realmente la propria incolumità.

Nei giorni successivi a quel primo episodio, pur rimanendo a casa con mio marito, continuai a sperimentare delle crisi della stessa intensità o addirittura più forti. Ci recammo quindi in ospedale, perché mi sentivo costantemente mancare, la vista si offuscava e il respiro si faceva pesante. Il mio medico andò così a spiegarmi che stavo soffrendo di attacchi di panico, una problematica che colpisce con diversa intensità almeno 1 persona su 6.

Come riconoscere di star vivendo un attacco di panico?

Inizialmente non capivo cosa fosse realmente un attacco di panico, o meglio: una parte di me era consapevole di non star vivendo un reale pericolo, ma la mente e il corpo mi comunicavano che qualcosa di terribile stava accadendo.

I sintomi più comuni di una crisi di panico sono:

  • Senso di svenimento
  • Mancanza di respiro
  • Calore diffuso
  • Mal di testa
  • Male al petto
  • Vista offuscata
  • Aumento del battito cardiaco
  • Paura di morire

Ebbene sì, paura di morire. Quando non si ha ancora imparato a gestire questi episodi, allora i sintomi somatici e cognitivi prendono il sopravvento e sopraggiunge un forte terrore di perdere la vita.

Come imparare a controllare un attacco di panico e a chi rivolgersi per farlo?

Per quella che è la mia esperienza, chiedere aiuto ai propri cari e a uno specialista è la prima (importantissima) cosa da fare. Difficilmente si riesce a superare da sole una crisi e non deve esserci alcuna vergogna o disonore nel comunicare di stare soffrendo di questo problema.

Cercare di ignorare questa situazione non è una soluzione e finirà invece con l’innescare reazioni sempre più sgradevoli e che limiteranno ogni giorno di più le proprie attività quotidiane. Io ad esempio, dovendo lavorare e gestire un bambino piccolo, non potevo permettermi di vivere passivamente questa situazione. Per questo, chiedendo aiuto al mio medico, mi venne consigliata una brava psichiatra con cui iniziare un percorso di crescita per imparare a conoscermi meglio.

Gli esercizi (e buone abitudini) che mi aiutano a gestire il panico sono:

  • Controllare il respiro, imparando a inspirare ed espirare in modo lento e profondo in situazioni di stress.
  • Chiudere gli occhi e focalizzarmi su pensieri positivi e capaci di eliminare la sensazione di disagio.
  • Quando è possibile, tenere la mano a una persona cara.
  • Mangiare o bere qualcosa di dolce.
  • Usare un saturimetro (o pulsossimetro) da dito, ovvero un piccolo strumento da tenere in borsetta e che, una volta applicato sul dito indice, misura il grado di saturazione di ossigeno e i battiti cardiaci. Vedere i risultati riuscirà pian piano a tranquillizzarti.
  • Ripetersi che è solo una crisi di panico, niente di più, e che il pericolo non è reale.

Non avere paura dello psicologo o dello psichiatra

Ogni persona poi avrà bisogno di seguire un suo particolare percorso terapico. C’è chi potrebbe avere solamente bisogno di parlare e praticare degli esercizi come valvola di sfogo, mentre c’è chi potrebbe necessitare anche di una cura farmacologica.

Parole come psicologo e psichiatra possono incutere un certo timore e possono farci temere che la gente scopra che seguiamo una terapia. L’idea che vi sia la possibilità di essere giudicate non è mai piacevole. Bisogna però saper andare oltre a ciò che gli altri potrebbero pensare e focalizzarci nel compiere le azioni giuste per il nostro bene. Questo è un dovere che abbiamo verso noi stesse e verso chi amiamo.

Il confronto con il medico giusto può aiutarti a intraprendere il percorso adatto a te e imparare come gestire gli attacchi di panico più velocemente. Ricorda però di concederti del tempo, perché ogni persona reagisce e supera le sue problematiche con modalità e tempi differenti.

Baci baci,
Sexy Mamma

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