Articolo a cura della dottoressa Laura Ciuffini, @dott.ssa_laura_ciuffini
Secondo il Ministero della Salute la depressione post-partum è un disturbo che colpisce dal 7% al 12% delle neomamme!
Chiederti come si manifesta la depressione post-partum è più che normale, soprattutto se stai cercando di avere un bambino o sei già incinta. Questo disturbo nervoso colpisce circa una mamma su dieci, con diversi livelli di gravità, e può esordire tra la 6° e la 12° settimana dopo la nascita del neonato.
Nei giorni successivi al parto la mamma sperimenta un’infinità di emozioni intense e contrastanti: gioia e eccitazione, ma anche ansia, tristezza e preoccupazione. Deve confrontarsi con uno degli eventi più importanti e in un certo senso “sconvolgenti” della vita della donna. Sconvolgenti poiché l’arrivo di un figlio cambia necessariamente la routine della neomamma e della coppia. Entrambi, mamma e papà, si preparano a essere psicologicamente, ma anche concretamente, genitori.
Nell’immaginario collettivo, se si pensa alla maternità, si guarda solo alla gioia e alla festosità che un evento come la nascita comporta. In realtà c’è molto di più e ciò può portare le mamme a sentirsi inadeguate o addirittura colpevoli per ciò che provano. Devi considerare che quando nasce un bambino, nasce anche una madre. Per cui ci vuole del tempo per far sì che la neomamma si adatti alla nuova situazione che questo evento comporta.

Cos’è il baby blues?
Nei giorni subito dopo il parto molte mamme possono avere sbalzi d’umore, sentirsi tristi, ansiose e piangere spesso: questo tipo di manifestazione viene definito “baby blues” o “maternity blues”. Ti sto parlando di uno stato d’animo del tutto normale, dovuto ai cambiamenti ormonali che si manifestano dopo aver affrontato il travaglio e il parto. Si hanno quando la donna inizia a confrontarsi con la sua capacità di essere madre (Sarò in grado? Ce la farò?), ma vive anche delle preoccupazioni naturali legate alla salute e al benessere del bambino. Questa reazione tende a dissolversi dopo una decina di giorni dal parto.
Quando si può parlare di depressione post-partum?
Quando si presenta la depressione post-partum la neomamma si sente triste senza motivazione, piange molto frequentemente ed è facilmente irritabile. Non si considera all’altezza del ruolo che dovrebbe svolgere. Si sente giù, priva di forze ed energie, spossata e prova un calo d’interesse e piacere per le attività che prima svolgeva.
Le madri che vivono una depressione post-partum possono avere difficoltà nei ritmi sonno-veglia e problemi legati al calo o all’aumento dell’appetito. Le mamme in questa condizione non si sentono in grado di rispondere alle richieste del loro bambino o pensano che il bimbo sia difficile da gestire. Inoltre, queste neomamme possono avere difficoltà a creare un legame con proprio figlio e paura di fargli del male.
Quando si manifesta la depressione post-partum non è raro minimizzare o nascondere ciò che si prova e ciò che sta succedendo. Ci si comporta così anche perché probabilmente si cerca di rispondere all’ideale di maternità tutto rose e fiori impostoci dalla società. La nostra cultura, infatti, vede la maternità come un evento in cui la mamma è felice nel prendersi cura del bambino mettendosi in secondo piano. Si tende a non porre attenzione, e dare il giusto supporto, alla stanchezza e allo stress che la donna sperimenta in questo importante momento di transizione.
Quali possono essere le cause?
La ricerca medica non riesce ancora a dare delle spiegazioni riguardo alle cause della depressione post-partum; probabilmente influiscono fattori biologici come i cambiamenti ormonali dovuti al calo dei livelli di estrogeni e progesterone. Ma in realtà i fattori possono essere vari: sicuramente di natura psicologica, dovuti ai cambiamenti che la donna deve affrontare dopo aver partorito (es. cambiamenti di ruolo, del corpo, nella vita sociale ecc…).
Fattori di rischio
I principali fattori di rischio per l’insorgenza della depressione post-partum sono:
- aver sofferto di stati ansiosi o depressivi prima o durante la gravidanza;
- non avere il supporto dei familiari e di una rete sociale;
- aver attraversato momenti di stress (es. lutti, separazioni, perdita del lavoro…);
- avere familiarità con stati depressivi o ansiosi, ovvero la presenza in famiglia di persone che abbiano sofferto di questi disturbi.
Conoscere e studiare i fattori di rischio psico-sociali, permette di disporre di provvedimenti preventivi validi ed efficaci. Ti riporto dei suggerimenti pratici dati alle neomamme nell’ambito del Progetto “Prevenzione e intervento precoce per il rischio di depressione post-partum” finanziato nel marzo 2012 dal Ministero della Salute, Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM). Per vivere il più serenamente possibile la fase del post-parto, viene suggerito di:
- fare docce rilassanti e cercare di riposare quando il bambino dorme;
- seguire un’alimentazione sana con alimenti naturali e freschi;
- pensare non solo alla cura del bambino, ma anche alla propria (es. vestirsi a modo e magari truccarsi);
- non sentirsi colpevoli delle sensazioni di inadeguatezza che si possono provare;
- fare passeggiate nel parco o al mare, quindi uscire ogni tanto;
- pensare al proprio benessere psicofisico, in quanto se non sta bene la mamma ne risente anche il bimbo.
L’importanza di chiedere aiuto

Se senti di vivere con difficoltà il periodo successivo al parto, non devi temere nel chiedere aiuto. Parlare con uno specialista sanitario, uno psicologo o uno psicoterapeuta, può fare la differenza. Tenersi tutto dentro può solo nuocere alla tua salute ed è quindi un tuo pieno diritto chiedere il giusto sostegno psicologico e la psicoterapia, a cui potrebbe essere necessario affiancare, a seconda dei casi e della gravità, una terapia farmacologica.
dottoressa Laura Ciuffini,
psicologa psicoterapeuta
@dott.ssa_laura_ciuffini
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