Cos’è l’osteopatia pediatrica e quando un bambino ne ha bisogno?

Articolo a cura di Giorgia Pellagatti (osteopata), @pellagattigiorgia

Quando serve l’osteopatia pediatrica e quali benefici può portare a un bambino?

Da alcuni anni l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’osteopatia come medicina complementare, ovvero capace di supportare e completare la medicina tradizionale. Questa disciplina salutistica può dare benefici a tutti coloro che soffrono di una vasta serie di disturbi. Oggi però, con l’aiuto di Giorgia (osteopata), cercheremo di capire meglio cos’è l’osteopatia pediatrica, ovvero i trattamenti manuali e manipolativi rivolti ai neonati e ai bambini.

La struttura governa la funzione

Il corpo umano è costituito da una serie di strutture (es. ossa, muscoli, organi interni…), che svolgono specifiche funzioni necessarie per la nostra salute. Struttura e funzione sono quindi in strettissima correlazione, al punto che funzioni sane ed equilibrate del corpo possono derivare unicamente da una struttura sana ed equilibrata. A mostrarlo fu il dottor Still, fondatore di questa medicina, con i suoi scritti sugli effetti nocivi di una compromissione strutturale sulle funzioni dell’organismo.

Chi è l’osteopata?

L’osteopata è il professionista sanitario formatosi per aiutare il paziente ad adattarsi alle situazioni di stress e a favorirne l’aumento del risparmio energetico e dello stato di comfort. Tale obiettivo viene perseguito senza l’uso di strumenti o di farmaci, ma grazie alla manipolazione dei tessuti. Inoltre, un bravo osteopata deve instaurare un rapporto di collaborazione con gli altri specialisti sanitari allopatici (medicina tradizionale) per favorire la guarigione del paziente. Nel caso di un bambino è poi fondamentale che il rapporto di fiducia e collaborazione coinvolga anche la famiglia.

Da che età posso portare un bambino dall’osteopata?

L’osteopatia risponde a delle esigenze specifiche manifestate dal paziente. Pertanto non c’è un’età giusta o sbagliata dalla quale potersi rivolgere all’osteopata, ma sarà il medico pediatra a indicarti se eventuali disturbi del tuo bambino (o neonato) possano venir curati attraverso una serie di trattamenti osteopatici.

Quali sono i disturbi più comuni per cui portare un bambino dall’osteopata?

Le problematiche più comuni di cui un bambino (o neonato) può soffrire sono:

  • coliche
  • rigurgito e reflusso gastro-esofageo
  • deformazioni cranio-facciali
  • disfunzioni della suzione
  • congestionamento nasale neonatale
  • scoliosi o malformazioni della colonna vertebrale

È l’osteopata dopo un’attenta anamnesi a valutare il caso del paziente e comprendere quale tipologia di trattamenti siano da mettere in atto. Il dialogo con il medico pediatra ed eventuali altri specialisti medici è fondamentale, perché spesso il bambino segue un percorso di prevenzione e cura nel quale collaborano diverse figure sanitarie.

Come avviene una visita osteopatica?

Per prima cosa è bene fare una distinzione tra la prima visita e i trattamenti successivi. Durante la prima visita viene approfondita la storia clinica del paziente per capire se questo possa venir curato dall’osteopata. È bene sapere che tutte le urgenze sono di esclusiva competenza medica.

Attraverso l’anamnesi, cioè ponendo domande di natura sia generale sia specifica, vengono indagate le abitudini del bambino e della famiglia (es. alimentazione, cicli di sonno, attività in casa e all’aria aperta…). Seguono poi dei test semeiologici, neurologici, ortopedici, che devono essere eseguiti dai medici di riferimento. A questo punto, se effettivamente il caso è di competenza dell’osteopata, si inizia un esame osteopatico formato da osservazione, palpazione e individuazione delle priorità da trattare.

A cosa prestare attenzione quando si sta trattando un bambino?

Durante i trattamenti è importante la presenza della mamma o di una persona di cui il bambino si fidi, così da rasserenare l’atmosfera e trasformare la seduta in un gioco. Infatti, vi sono casi in cui l’osteopata tratta i bambini direttamente tra le braccia della madre. Se poi il piccolo è particolarmente agitato, allora puoi fargli portare il suo gioco o peluche preferito per aiutarlo a distrarsi.

Infine ricorda che un bambino, specialmente se molto piccolo, non può esprimersi con la facilità di un adulto. Per questo, specialmente in osteopatia pediatrica, è importante riportare l’intera storia clinica del piccolo in una cartella. Dovrai raccogliere tutti i documenti medici rilasciati dal momento della sua nascita, gli esami strumentali e diagnostici, nonché il quaderno del pediatra.

Ringrazio quindi Giorgia (@pellagattigiorgia) per averci aiutato a comprendere meglio cos’è l’osteopatia pediatrica e come potersi orientare nel caso il proprio bambino soffra di questa tipologia di disturbi.

Baci baci,
Sexy Mamma

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