Cos’è un libro sensoriale e a cosa serve?

Da zero mesi a 8 anni, i libri sensoriali sono uno tra gli articoli più cercati dai neo genitori!

Potresti averne già sentito parlare con nomi inglesi come activity book, sensorial book, busy book, quite book e così via. Abbiamo chiesto alla dottoressa Luana Parlato, consulente psicologica ed educativa, di spiegarci meglio cosa sono i libri sensoriali (o libri tattili) e come si usano per ottenere i massimi benefici per la crescita sensoriale e intellettiva del proprio bambino.

L’invenzione del libro sensoriale

Potresti essere stata tratta in inganno da nomi come “activity book” o “quite book”, ma il libro sensoriale nasce dall’intuizione di Bruno Munari: artista, scrittore e designer italiano di origine milanese. Fu lui, conservando una genuina curiosità volta a scoprire il mondo, ad approfondire la polisensorialità e realizzare questi libri per bambini.

Questi strumenti di crescita e divertimento sono realizzati in tanti colori e materiali diversi (es. stoffa, feltro, pannolenci, legno, bottoni, cerniere, perline, nastri…), così da offrire ai bambini una vasta gamma di stimoli sensoriali.

Tantissime attività in ogni pagina

Nelle mani di un bambino un oggetto come il libro sensoriale lascia spazio a moltissime associazioni e attività ludiche ed educative. Vengono ad esempio stimolate la logica, la pratica manuale, la concentrazione, la coordinazione occhio mano, la presa a pinza, la tattilità, la coordinazione bilaterale… e potrei continuare! Con i libri sensoriali il bimbo si immerge in un mondo di fantasia e attraverso i sensi può sperimentare e concentrarsi.

Tutte queste possibilità aumentano ancora se pensiamo alle diverse tematiche che ogni libro può trattare (es. animali della giungla o della fattoria, isole e fondali marini, ambienti della casa e del giardino…). C’è la soluzione giusta per stimolare la curiosità di ciascun bambino tenendo in considerazione ciò che più lo interessa e lo diverte.

Il limite è solo la propria fantasia

Il piccolo potrebbe prendere una pagina raffigurante un guardaroba apri e chiudi, così da giocare con dei vestiti attacca e stacca. In alternativa si potrebbe pensare a degli scenari da muovere con dei meccanismi a trascinamento, a degli oggetti da allacciare, sfilare, abbottonare e così via. Sono curiose e stimolanti anche tutte quelle pagine che utilizzano diverse combinazioni di colori, simboli, lettere e numeri. Insomma, non c’è una vera e propria regola, ma è sufficiente far fluire la propria immaginazione!

Qual è l’età giusta per usare i libri sensoriali?

Il tuo piccolo passa attraverso diversi periodi sensitivi, ovvero momenti dello sviluppo in cui sarà orientato ad apprendere determinate abilità. Maria Montessori direbbe che un periodo sensitivo assomiglia a un faro acceso che illumina alcune competenze del bambino. Per questo, date le molteplici e diverse attività proposte, l’età indicata per utilizzare un libro sensoriale va da zero mesi a 8 anni circa.

Ho un bambino di 7 anni, è troppo grande per i quite book?

La dottoressa Parlato ha confessato di ricevere spessissimo questa domanda, poiché nell’immaginario comune questi libri per bambini possono andar bene fino ai 5 anni. Tuttavia, dai 5 agli 8 anni i quite book sollecitano e allenano l’apprendimento, la memoria e la creatività grazie ad attività un po’ più complesse. Ti parlo di giochi che coinvolgono l’uso di simboli, lettere, numeri, lancette dell’orologio, meteo e stagioni, sistema solare e così via. Non è poi da sottovalutare l’uso dei libri sensoriali per insegnare al bambino a stabilire delle routine comportamentali (es. allacciare le scarpe, abbottonare i vestiti e chiudere le zip…) anche attraverso i giochi di ruolo capaci di farlo entrare in contatto con le dimensioni del lettino, la cucina, il bagno e l’armadio con il cambio vestiti. Viene così rinforzato il gioco simbolico volto a raggiungere una crescente autonomia attraverso lo spannolinamento, la corretta igiene, la sana alimentazione e l’autonomia nel dormire soli.

Come proporre un libro sensoriale a un bambino?

È importante capire come è meglio far conoscere un libro sensoriale al proprio piccolo. L’adulto deve sedersi al fianco del bambino e, con il libro posto di fronte, compiere l’attività senza parlare.

“SHOW – slow hands, omit words!” la cui traduzione italiana è “MOSTRA – mani lente, ometti le parole!”

Non bisogna poi pretendere che il bambino riproduca fedelmente quanto eseguito dall’adulto. Ogni piccolo ha i suoi tempi e le sue modalità per fare tesoro di ciò che osserva.

Come scegliere un libro sensoriale adatto al mio bambino?

Quando ti trovi a dover decidere quale sia il libro sensoriale adatto per il tuo piccolo è bene farsi consigliare. Potresti affidarti a una consulenza per stabilire in che periodo di apprendimento si trovi il bambino, quali siano i suoi gusti e quali attività debba eventualmente rinforzare. Non sottovalutare poi l’importanza di farsi guidare dai colori e dal gusto personale.

Come è nato il progetto dei libri Lullybook?

Oltre ad essere consulente psicologica ed educativa, la dottoressa Parlato (@parla.lu) ha dato vita ai Lullybook: una serie di libri sensoriali da lei completamente realizzati a mano in ogni dettaglio. Incuriosita dalla sua attività le ho chiesto di raccontarci come sia nata questa idea.

“Ho iniziato a progettare i miei libri sensoriali poche settimane dopo l’inizio del primo lookdown, seppure il mio primissimo “prototipo” fu realizzato nell’inverno 2018 per il mio piccolo Carlo. Ora lui ha un anno e mezzo!

Non credo molto nel caso, ma mi piace di più credere nella volontà e nell’intuizione. Ho così iniziato a fare alcuni libri sensoriali per degli amici incuriositi nel vedere quello del mio bambino e la voce ha iniziato a diffondersi. Poi con il lockdown mi sono ritrovata a fare i conti con una nuova “concezione di tempo” e con tantissima stoffa e materiali da poter utilizzare. In questo modo, un po’ per intuizione e un po’ spinta da una cara amica, ho deciso di produrne di più e puntare in alto. Per me i Lullybook sono un fatto corale, comunitario, nascono da una collaborazione di desideri.

Oggi, nonostante in origine non fosse la mia professione, ho deciso di dare una sterzata al mio lavoro di consulente psicologica ed educativa, così da integrare queste attività pratico-creative. È stato anche un modo per vedere un aspetto positivo in questa quarantena, che ci ha provati in tante cose, e ampliare la mia professione in una nuova direzione ludica e creativa. Questo mi ha anche permesso di entrare ancor più in contatto con i bambini e trarre sempre più soddisfazione dalle loro reazioni e dalle loro manine operose.”

E tu? Hai già avuto modo di sperimentare i libri sensoriali insieme ai tuoi bambini? Come ti sei trovata? Fammelo sapere nei commenti.

Baci baci,
Sexy Mamma

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