Donazione del cordone ombelicale: cos’è e come farla?

In cosa consiste la donazione del cordone ombelicale?

Il cordone ombelicale è l’esempio più evidente del legame che si instaura tra madre e figlio durante la gravidanza. Attraverso di esso il feto trae tutte le sostanze nutritive dal corpo della mamma e non solo. Con la donazione del cordone ombelicale, resa possibile da alcuni anni grazie ai recenti passi in avanti in ambito medico, è anche possibile beneficiarne a distanza di tempo dal parto.

Perché donare il cordone ombelicale?

Questa pratica sta diventando sempre più comune. I benefici sono grandi, sia che lo si voglia usare per sé e i propri figli sia per donarlo a chi ne ha più bisogno. Nel cordone ombelicale, infatti, sono presenti cellule del sangue non ancora del tutto formate (cellule staminali emopoietiche). Il loro potenziale è enorme, perché possono generare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine in chiunque le riceva. Per questo sono al centro di diverse terapie per curare malattie autoimmuni del sangue, leucemia, linfomi e altre varie malattie per cui tutt’ora non esiste una cura definitiva.

Chi possono essere i donatori?

La donazione del sangue del cordone ombelicale è una pratica eseguibile da qualunque coppia (mamma e figlio) in salute e che non presenti elementi di rischio. Più precisamente non devono:

  • Avere malattie trasmissibili attraverso il sangue;
  • Risultare positivi alla presenza di alcol, farmaci o stupefacenti;
  • Essere stati recentemente in paesi a rischio di malattie endemiche.

Tutti questi aspetti vengono accertati nelle settimane subito precedenti al parto con degli esami eseguiti da uno staff medico qualificato. Con buona probabilità sarà lo stesso staff medico ad eseguire il prelievo il giorno della nascita del bambino.

Come avviene il prelievo del cordone ombelicale?

Devi innanzitutto accertarti che l’ospedale in cui partorirai sia un centro autorizzato per il prelievo e la conservazione del sangue del cordone ombelicale. Il prelievo avviene subito dopo il parto e senza danneggiare né la madre né il bambino. Si tratta di una procedura indolore, poiché il cordone ombelicale viene prima tagliato come da normale prassi e poi il sangue viene prelevato da esso.

Esistono 3 tipi di donazione

Le cellule staminali del cordone ombelicale possono migliorare la vita di chi soffre di malattie incurabili. Esistono 3 tipi di donazione con finalità diverse:

  1. Allogenica: eseguita in favore degli sconosciuti per solidarietà verso coloro che soffrono di mali incurabili.
  2. Dedicata: eseguita per aiutare un familiare nel quale è comparsa una malattia o se ne sospetta l’insorgenza. In questo caso si sfrutta la probabile compatibilità del sangue del bambino con quello di un parente (es. fratello o sorella).
  3. Autologa: eseguita per aiutare il bambino stesso. In questo caso la compatibilità delle cellule è sicura e queste possono essere impiegate nel caso necessitasse di cure legate a malattie genetiche o del sangue.

Tieni presente che solo la donazione allogenica è gratuita, mentre le altre due tipologie hanno dei costi per la conservazione del materiale prelevato. Inoltre, per conservare questo sangue per la tua famiglia dovrai anche trovare una banca privata del sangue cordonale. Ad oggi non ne esistono ancora in Italia, almeno non private, e dovrai quindi rivolgerti a paesi esteri come la Svizzera.

L’esperienza di mamma Emanuela, @cookingflare

Mamma Emanuela, dottoressa e grande appassionata di cucina a cui mando un caro saluto, ha contattato la nostra redazione per condividere la sua esperienza di donazione allogenica del cordone ombelicale e ci ha dato lo spunto per realizzare questo interessante approfondimento. Ecco cosa ci scrive:

Ho sempre pensato che la donazione del sangue del cordone ombelicale fosse un bel gesto per introdurre nel mondo una nuova vita. Per questo motivo quando ho scoperto di essere incinta ho iniziato a informarmi su cosa fare per poterlo donare.

Qui a Verona è stata una cosa molto semplice

In ospedale ho trovato gli opuscoli informativi completi di tutte le informazioni necessarie in modo da spiegare con chiarezza alle future mamme questa tematica. Mi è bastato telefonare al numero indicato sugli opuscoli per mettermi in contatto col centro trasfusionale dell’ospedale Borgo Trento di Verona, che coordina la raccolta del sangue cordonale anche degli ospedali di provincia. Al telefono mi sono state date le indicazioni preliminari sull’importanza di questa donazione. Il sangue del cordone è ricco di cellule staminali da poter impiegare sia per trasfusioni in altri bambini malati di malattie oncologiche, sia come donazione alternativa a quella del midollo osseo, sia come materiale per ricerca nel campo delle staminali.

Mi è stato fissato un colloquio

Ho lasciato alcuni dati personali e un indirizzo e-mail per l’invio di un questionario in più parti da stampare, compilare e consegnare in sede di colloquio.

  • Prima parte: c’è una lunga serie di domande sullo stato di salute delle famiglie di origine dei futuri genitori. In particolare si chiede se ci sono malattie genetiche ricorrenti e si indaga sulle patologie oncologiche dei parenti più stretti.
  • Seconda parte: ci si sofferma sui futuri genitori e si chiedono dati sullo stato di salute (presente e passato), attitudine al fumo e donazioni di sangue effettuate.
  • Terza parte: ci si focalizza sulla futura mamma, ovvero sulle sue abitudini di vita in particolare durante la gravidanza (es. fumo, uso di farmaci o di sostanze stupefacenti, contatti sessuali con persone con HIV o altre malattie trasmissibili sessualmente, malattie varie avute in gravidanza e viaggi recenti in zone a rischio di malattie tropicali e parassitarie). In questa fase mi è stato anche chiesto quali controlli e vaccinazioni avessi fatto in gravidanza, se mi fosse stata riscontrata ipertensione o diabete gestazionale.

Insieme al questionario ci sono anche dei moduli da firmare. Servono per dare il consenso alla donazione, al trattamento dei dati personali e alla rinuncia ai diritti sul materiale donato in forma anonima e gratuita.

Al colloquio si discute il questionario col medico

In questo modo è possibile ricevere un primo parere positivo o negativo alla donazione. Nel mio caso è stato positivo e quindi il medico mi ha fornito ulteriori spiegazioni sull’iter da seguire. Mi ha spiegato che il prelievo è indolore, perché viene preso il residuo di sangue rimasto nel cordone ombelicale dopo il parto. Inoltre, mi ha fatto presente che ci possono essere casi in cui il prelievo non può avvenire (es. complicanze al momento del parto, parto cesareo d’urgenza, scarsità di materiale residuo ecc).

Il materiale prelevato può essere poi:

  • Congelato e inserito in una banca del sangue cordonale per futuri impianti e usi clinici;
  • Usato come test di tenuta degli ambienti refrigeranti e testato a campione per rilevare problemi di conservazione del materiale da donazione.

L’una o l’altra strada dipendono da ulteriori analisi effettuate sul campione. Se però il sangue raccolto è sufficiente, allora si viene richiamate a distanza di circa 6 mesi per un controllo sul proprio stato di salute e quello del bambino, così da garantire ulteriormente la qualità del  materiale donato.

Alla fine del colloquio, e delle spiegazioni, mi è stato fatto un prelievo di sangue per altre analisi di routine da allegare al mio fascicolo. Mi è anche stata consegnata la cartellina attestante la mia volontà a perseguire la donazione del cordone ombelicale. Questa deve essere presentata in ospedale al momento del parto, così che siano loro a occuparsi di tutto il resto.

Pochi mesi dopo la nascita di mia figlia

Ho ricevuto una lettera contenente gli esiti delle analisi effettuate sul sangue cordonale e l’avviso di destinazione del materiale. Purtroppo dal cordone della mia bambina si è potuto estrarre poco materiale e quindi la donazione non è stata possibile, ma sono contenta lo stesso di averci almeno provato!

Spero quindi che questo approfondimento sulla donazione del cordone ombelicale ti sia stato utile e che con maggiore consapevolezza tu possa aiutare tuo figlio, la tua famiglia o il prossimo.

Baci baci,
Sexy Mamma

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