È meglio il parto cesareo o il parto naturale? Leggi le esperienze delle nostre mamme!
Con l’avvicinarsi del giorno della nascita del bambino non è strano che aumenti un po’ lo stress e che venga qualche dubbio. Oggi ti parlerò di parto cesareo e parto naturale grazie alle testimonianze dei nostri esperti sanitari e alle esperienze condivise dalle mamme che ci scrivono.

Quali sono le paure comunemente associate al parto cesareo e naturale?
Le paure solitamente associate al parto naturale sono il dolore e l’incapacità di spingere per far nascere il piccolo. Valutando il parto cesareo potresti essere invece impensierita all’idea di dover ricorrere all’anestesia e subire un taglio. I due metodi hanno quindi dei contro, ma anche dei pro. Questo piccolo approfondimento ti aiuterà a farti un’idea prima di confrontarti con il medico curante per prendere una decisione.
Pro e contro del parto naturale
Se non ci sono controindicazioni dal punto di vista della salute per te o per il bambino, allora il medico ti consiglierà quasi sicuramente il parto naturale. Questo porta con sé un dolore che, per esperienza, diverse mamme paragonano a delle mestruazioni particolarmente intense o a delle coliche renali. Tuttavia, il parto vaginale è in grado di donare un maggior senso di connessione tra la mamma e il bambino. Lo stretto contatto fisico sperimentato da madre e figlio costruisce un forte legame, in gergo “bonding”, che favorisce l’inizio dell’allattamento. Non solo! Diversi studi hanno mostrato come gestire il parto naturale generi nella neomamma un maggior senso di autostima. Per tale motivo è stata dimostrata una correlazione tra parto naturale e riduzione della depressione post-partum. Infatti, la depressione post-partum si sviluppa spesso con il senso di inadeguatezza nel curare il bambino e questo si riduce con la partecipazione attiva alla nascita del proprio figlio. Devi poi considerare che solitamente la ripresa dal parto naturale è molto rapida e senza eccessive sofferenze. Si tratta di un processo biologico, il quale comprende l’espulsione della placenta e la pulizia di tutti i resti presenti nell’utero. Anche il bambino ne beneficia, poiché le contrazioni e le spinte del parto aiutano i suoi polmoni a liberarsi del liquido amniotico per cominciare a respirare da solo!
Pro e contro del parto cesareo
Il parto cesareo è a tutti gli effetti un’operazione chirurgica, con anestesia e tutto ciò che ne deriva. Di conseguenza i rischi per il corpo della donna sono presenti seppure, affidandosi a un team di medici esperti, sono alquanto ridotti.
Il beneficio più grande di tale operazione è sicuramente l’assenza di dolore, che spesso fa paura e rischia di agitare la futura mamma. Inoltre, vi sono casi in cui il parto cesareo è necessario: ad esempio quando il bambino si trova in posizione podalica o quando l’ecografia ha mostrato una posizione scorretta del cordone ombelicale. In altre parole, nei casi in cui c’è un possibile impedimento all’uscita naturale del piccolo.
Il taglio cesareo richiede però tempi più lunghi per il recupero della donna, il cui corpo dovrà riprendersi sia dall’anestesia sia dall’incisione dell’utero. Inoltre, la rimozione della placenta viene eseguita dal medico in modo manuale, con maggiore rischio di infezioni ed emorragie. La ferita richiede almeno una settimana per poter guarire e si fa più fatica a occuparsi del bambino senza l’aiuto di un’altra persona.
Quale tipo di parto dovrei scegliere?
Questa non è una decisione che puoi prendere da sola o che puoi leggere tra le pagine di un blog. Sia il parto cesareo sia quello naturale hanno i loro rischi per la mamma e il bambino; per questo il confronto con il tuo medico diventa necessario per prendere la scelta migliore in relazione al tuo quadro clinico.
Problematiche di salute
Il parto naturale coinvolge il corpo in uno sforzo molto intenso: in alcuni casi può generare lesioni da dilatazione o gravi irritazioni alle emorroidi. Queste eventualità sono già “messe in cantiere”, specialmente se prima della gravidanza hai sofferto di malattie del genere. Il parto cesareo invece, come ho scritto sopra, riduce gli sforzi e il dolore, ma porta con sé tutte le problematiche legate al subire un’operazione. L’esempio principale sono le possibili emorragie causate dalla lunga incisione al basso ventre e che potrebbero costringerti a letto, se non addirittura in ospedale, anche per alcune settimane.
Problematiche estetiche
Non sono poi da sottovalutare i risvolti psicologici dovuti al proprio cambiamento estetico a seguito del parto. Con il parto naturale si va spesso incontro a dilatazioni vaginali permanenti, mentre il parto cesareo lascia una cicatrice più o meno marcata. Se questo dovesse condurre a un malessere psicofisico nella donna, allora è anche possibile considerare di ricorrere a un intervento di vaginoplastica di nuova generazione per il parto naturale o al trattamento laser per rimuovere il segno del taglio cesareo.
Le esperienze di parto delle nostre mamme

Mamma Lucia, Torino
Il mio Luca è nato mercoledì 7 agosto 2019 dopo 48 ore di contrazioni. Per me non è stato affatto semplice, in quanto continuavo ad andare in ospedale per sentirmi dire “il bimbo non è ancora pronto a nascere” e farmi rimandare a casa.
La data presunta del parto era passata da quasi due giorni e lo stress insieme al caldo mi avevano messo di cattivissimo umore. Ringrazio quel santo di mio marito, che ha fatto veramente di tutto per distrarmi e farmi rilassare!
Avevo deciso con il mio ginecologo che il parto sarebbe stato naturale date le mie ottime condizioni di salute, ma iniziavo a rimpiangere il cesareo. Stare a casa era diventato insopportabile e per gestire il dolore e l’ansia facevo delle brevi camminate intorno al giardino. Ogni tanto mi veniva una forte fitta e cercavo di respirare profondamente come avevo visto al corso preparto fatto con mio marito. Verso sera del secondo giorno le fitte erano diventate sempre più forti e più frequenti, finché non iniziai a sentirmi bagnata e capii che mi si erano rotte le acque. A questo punto avvisai al volo mio marito e, presa la borsa già preparata, volammo in ospedale. Questa volta era quella buona. Dio grazie!
Sono state 5 ore e mezza di travaglio molto intenso e, tralasciando le parolacce e il dolore, mi ha imbarazzato non poco l’essere andata di corpo di fronte ai presenti in sala parto. Mi sento di dire alle future mamme che mi leggeranno, che questa è una cosa che succede molto spesso. Cercate di non preoccuparvi troppo, siete di fronte a dei professionisti abituati a vedere questo e anche di peggio.
Al termine di tutto il mio Luca era nato, bellissimo con i suoi 3 chili e 400 grammi. Nel vederlo ogni ricordo di dolore e sofferenza stava già sparendo e mi sentivo molto fiera di me. La vera sfida iniziava solo ora!
Mamma Francesca, Sicilia
Partorire Rosa è stata una bella impresa! Avevo più volte domandato al mio ginecologo quanto sarebbe stato doloroso far nascere la bambina e mi ero fatta spiegare molto bene sia la procedura per il parto naturale sia per il taglio cesareo. L’idea di subire un’incisione non mi faceva impazzire e quindi avevo preso accordi per fare tutto al naturale. A sostenermi era stata anche la mia mamma, donna di una certa esperienza essendo io la più piccola di 4 figli.
Era novembre 2018, mancava circa un mese al giorno stimato per il parto, e mio marito Edoardo si era preso il venerdì per stare con me e andare all’ospedale per un’ultima visita e definire gli ultimi dettagli. Lui mi conosce bene e sa quanto sono paurosa quando si tratta di aghi o di ospedali e sapere che da lì a poche settimane avrei dovuto partorire… beh, mi metteva una gran fifa. Questo però non era nulla, poiché quel giorno avrei scoperto che Rosa si era girata ed era quindi podalica. Purtroppo le manovre per rimetterla in posizione non ebbero effetto e il medico mi mise davanti a una scelta: programmare un parto cesareo o effettuare un parto podalico naturale. Quest’ultima opzione prevedeva però di indurre il mio travaglio, di sottopormi all’epidurale e di ricorrere al parto cesareo d’urgenza al più piccolo segnale di pericolo per la bimba o mio.
Quel giorno non presi una decisione, ero troppo emotiva e sentivo la testa pesante. Fu il giorno dopo insieme a mio marito e mia madre che, dopo aver ragionato con un minimo di lucidità, decisi di optare per il parto cesareo. L’idea del taglio mi spaventava parecchio, ma l’idea del parto cesareo d’urgenza mi spaventava ancora di più. Forse il pensiero di poter pianificare il parto mi dava un maggior senso di controllo e mi faceva sentire più sicura.
L’11 dicembre alle 10.30 mi recai all’ospedale come da programma. Ero comunque molto agitata, non avendo mai fatto un intervento prima di quel momento, ma tutto si svolse in modo tranquillo e veloce. Anche il periodo per guarire dal taglio non fu così tragico, ma di questo devo anche ringraziare mia mamma che nelle prime settimane mi ha molto aiutata con la piccola. Non mi scorderò mai la prima volta che l’ho vista, infagottata e piccolina con i suoi 2,7 chili.
Mamma Paola, Milano
Ho seguito i corsi preparto all’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano. Ci andavo con una mia carissima amica, che ha partorito il giorno prima di me. I corsi ci sono stati davvero molto utili, perché ci hanno insegnato a controllare il respiro durante le contrazioni e gestire al meglio il parto. Le contrazioni non ci sono nemiche, ma sono un meccanismo naturale che il corpo adotta per far nasce il bambino.
Il 12 dicembre di ormai qualche annetto fa, era il 2012, mi stavo fonando i capelli verso le 7 di sera, quando sentii la rottura delle acque. Non è come lo fanno vedere nei film, ma si avverte una sensazione un po’ viscida seguita da un leggero rivolino che ti bagna intimamente. Ero a casa da sola, mio marito era ancora al lavoro, e decisi di chiamare subito mia mamma per farmi portare all’ospedale.
All’Ospedale Buzzi fui messa in una stanzina dove presero i miei valori con alcuni macchinari attaccati al dito e al cuore, finché non arrivarono le ostetriche. Le contrazioni si erano fatte abbastanza forti in poco tempo, ma non ero ancora dilatata al punto da poter partorire. Decisero quindi di “pilotare” la mia gravidanza mettendomi una flebo di una sostanza in grado di farmi dilatare più velocemente. Nel frattempo il mio ginecologo era arrivato e mi aveva fatto un’iniezione al collo dell’utero per far momentaneamente diminuire le contrazioni.
Mio marito era ormai arrivato e aspettava con mia mamma in sala d’attesa. Ci vollero alcune ore prima che fossi dilatata al punto giusto e verso le 2 di notte mi dissero che era giunto il momento. La situazione fu un po’ strana, poiché provai molto meno dolore di quello che mi sarei aspettata da un parto naturale. Avevo ascoltato le esperienze di altre mamme, alcune con storie molto particolari, ma la nascita del mio Matteo era stata molto calma. Alla fine, dopo aver raggiunto la giusta dilatazione, il mio parto sarà durato una mezzoretta scarsa. Matteo era molto tranquillo, me lo fecero vedere e poi mi dissero che pesava 3 chili e 8. Nel frattempo era entrato anche mio marito, che ci guardava molto contento e gli venivano gli occhi lucidi. Poi ricordo solo che passai sveglia ancora un’oretta e alla fine mi addormentarmi dopo quella nottata parecchio impegnativa.
Come hai visto, le esperienze di parto cesareo e parto naturale possono essere molto diverse tra loro. Ogni mamma e ogni bambino deve essere visto come un mondo a sé ed è per questo che è molto importante dare spazio al confronto con il proprio ginecologo.
Baci baci,
Sexy Mamma
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